Dott.ssa Seyla Costantino
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PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA

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2022 Seyla Costantino 
 

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IL LUTTO

Il lutto è definibile come uno:

… stato psicologico conseguente alla perdita di un oggetto significativo, che ha fatto parte integrante dell’esistenza. La perdita può essere di un oggetto esterno, come la morte di una persona, la separazione geografica, l’abbandono di un luogo, o interno, come il chiudersi di una prospettiva, la perdita della propria immagine sociale, un fallimento personale e simili (Galimberti, 1999, 617).

 Il lutto è una delle esperienze più difficili che una persona si trovi ad affrontare da un punto di vista esistenziale, implica il doversi confrontare con un'ampia gamma di emozioni e sensazioni quali dolore, tristezza, disperazione. Il processo di elaborazione del lutto richiede tempo e sovente aiuto, per poter accettare la perdita e passare ad un vissuto di integrazione di ciò che manca.

LE REAZIONI AL LUTTO

Per Onofri e La Rosa (2015) le normali reazioni al lutto possono essere suddivise in 4 categorie:

1. Sentimenti

Tristezza: questo è il sentimento più comune che andremo a trovare nelle persone in lutto, spesso espresso con il pianto.

Collera: senso di frustrazione per non prevenire il lutto

Colpa e Auto-Rimprovero: la colpa irrazionale in genere si riferisce a qualcosa che sarebbe potuto accadere ma non è accaduto nei momenti antecedenti al lutto. Si tratta di un sentimento irrazionale che lentamente va scomparendo man mano che si riacquista l’esame di realtà.

Ansia: originata tendenzialmente da 2 fonti:

     si pensa di non essere più in grado di proteggersi.

     maggiore consapevolezza del concetto di mortalità.

Solitudine: legata alla perdita della persona cara e all'isolamento sociale

Shock: lo shock emotivo si osserva principalmente nei casi di morte improvvisa.

Struggimento: Parkes (2001) ha osservato il manifestarsi di questa normale risposta alla perdita. Se il forte desiderio della persona perduta si mitiga siamo davanti a una risoluzione del cordoglio; diversamente la sua persistenza può essere sintomo di un lutto traumatico e non risolto.

Sollievo: molte persone possono provare sollievo specialmente quando la persona cara ha dovuto affrontare una lunga e pesante malattia.

Stordimento: alcune persone possono arrivare a sentire una incapacità di provare emozioni.

2. Sensazioni Fisiche

Lindemann (1944) riporta che le sensazioni fisiche più comunemente sperimentate da una persona che sta affrontando un lutto sono:

     Mancanza di energia

     Sensazione di vuoto gastrico

     Costrizione toracica

     Costrizione laringea

     Sensazione di apnea

     Senso di depersonalizzazione

3. Cognizioni

Dal punto di vista cognitivo, il lutto è caratterizzato da:

     Incredulità: normalmente è questo il primo pensiero che si prova nei momenti successivi alla perdita.

      Confusione: molti soggetti riportano che dopo un lutto si sentono confusi, non riescono a organizzare i pensieri e non riescono a concentrarsi.

     Preoccupazione: una ruminazione mentale continua che si manifesta principalmente in 2 versioni:

     Tenersi attaccati al ricordo del defunto per non lasciarlo andare.

     Pensieri intrusivi riguardanti il deceduto sofferente o morente.

4. Comportamenti

La persona in lutto può inoltre manifestare una serie di specifici comportamenti a seguito della perdita:

  • Disturbi del sonno: essi si manifestano sia con difficoltà ad addormentarsi sia con risvegli precoci.
  • Disturbi dell’appetito: essi si possono manifestare sia con inappetenza sia con iperalimentazione.
  • Distrazione: nel periodo immediatamente successivo al lutto le persone possono avere la sensazione di agire in modo distratto temendo di effettuare azioni con conseguenze spiacevoli.
  • Isolamento sociale: è abbastanza comune che le persone in lutto vogliano evitare gli altri.
  • Evitare i ricordi: alcune persone tendono a evitare i luoghi o gli oggetti (cimitero, luogo dove è defunto, camera da letto, vestiti…) che possono rievocare i ricordi della perdita della persona cara.
  • Iperattività: abbastanza frequente il presentarsi di un aumento dell’attività motoria e dell’irrequietezza.
  • Pianto
  • Visitare luoghi o portare oggetti che ricordano il defunto: considerato l’opposto del comportamento di evitamento dei ricordi. Di solito la credenza alla base di questo comportamento è la paura di perdere le memorie relative al defunto.

QUANDO UN LUTTO DIVENTA PATOLOGICO

Tendenzialmente l’essere umano ha la capacità di accettare e superare la morte di una persona cara. Quando affrontiamo un lutto, normalmente siamo capaci di entrare in uno stato di accettazione entro circa 18 mesi. Con “stato di accettazione” intendiamo il ritorno a una situazione confrontabile alla fase pre-lutto con un miglioramento del tono dell’umore e con un abbassamento delle problematiche psicosociali (Bonanno et al., 2002).

Il lutto può diventare patologico quando è presente una difficoltà ad accettare la sua ineluttabilità.

Parkes (1980; Parkes e Weiss, 1983), inoltre, ha verificato che la qualità della relazione che viene interrotta dalla morte influenza il percorso di elaborazione (lutto conflittuale).

Quando la persona sarà in grado di riorganizzare la propria esistenza tenendo conto dell’assenza della persona amata, probabilmente vorrà dire che è entrato nella fase di risoluzione della perdita.

Smetterla i fare ipotesi su ipotesi su come sono andate le cose, di colpevolizzare qualcuno o se stessi, accettare l’ineluttabilità della perdita, riconoscerla fino in fondo, apprezzare tutto il bene che quel rapporto ha comportato, e trovare la propria via, a volte del tutto personale, per ritrovare la vicinanza con chi non c’è più (A. Onofri, C. La Rosa, 2015).

L’amore in presenza deve diventare l’amore in assenza.